A CASA DEL MARCHESE POTTINO DI ECHIFALDO
Da: 2.00€
Un’esperienza che consente ai visitatori di fare un viaggio indietro nel tempo, attraverso le suggestioni e le atmosfere legate al vissuto dei borghi rurali madoniti fra il XVIII e il XIX secolo.
Descrizione
“A casa del marchese Pottino di Echifaldo” è una visita guidata con itinerario relazionale nel pieno centro storico di Petralia Soprana.
L’itinerario a “A casa del Marchese Pottino di Echifaldo” nel centro storico del borgo medievale di Petralia Soprana è una delle nuove proposte culturali che si possono scegliere visitando i meravigliosi borghi del comprensorio delle Madonie.
L’originale percorso vi guiderà attraverso le stanze del piano nobile di un’antica dimora storica, testimonianza di usi e costumi integrati in un contesto non soltanto storico e architettonico, ma rappresentativo del ruolo importante che svolgevano le Madonie come luogo di produzione e godimento dell’aristocrazia siciliana.
La durata della visita guidata del palazzo è di circa 20 minuti per un massimo di 15/20 visitatori a volta e il contributo volontario di € 2,00 consente di continuare a valorizzare l’importante iniziativa finalizzata a conservare e valorizzare questo gioiello del territorio.
Apertura:
- da aprile a settembre;
- le domeniche di dicembre (la 1° e la 3° domenica di dicembre dalle 10 alle 13, mentre la 2° e la 4° domenica dalle 15.30 alle 18.30);
- tutti gli altri giorni su prenotazione per gruppi di minimo 10 persone.
ITINERARIO
Attraversando il portone del Palazzo risalente alla seconda metà del 1800, che sorge proprio dinanzi a piazza del Popolo a Petralia Soprana, si viene introdotti allo splendido e prezioso piano nobile accolti dai volontari di Itimed e guidati alla visita che inizia con una introduzione alla storia della famiglia e dell’edificio, e prosegue con la descrizione degli ambienti arricchiti da aneddoti sugli usi e sui costumi dell’epoca.
La visita inizia nel piccolo salottino di ingresso che introduce attraverso la storia alla vita del palazzo, al suo quotidiano.
Successivamente si passa nella stanza della piccola cappella tipicamente ottocentesca, una preziosa nicchia che racchiude un piccolo altare, luogo immancabile in tutte le dimore che chiaramente rappresentava il legame con la religione ma anche il privato di uno stato sociale che non desiderava mescolarsi al popolo celebrando i riti al di fuori del contesto contadino e manifestando così anche la proprio levatura nobiliare.
Ci si sposta nel salotto di famiglia delizioso e raccolto, luogo dove si trascorreva il tempo familiare testimoniato dagli arredi che evidenziano nella loro sobrietà, ma anche raffinatezza, la sede di un vissuto dove i proprietari trascorrevano un quotidiano soprattutto per le donne dedicato ad attività come il ricamo e la lettura, la recitazione del rosario, o per gli uomini il gioco delle carte ma anche la ricezione degli amici intimi con i quali si trascorreva il tempo.
Oltrepassato questo ambiente si viene letteralmente investiti dalla magnificenza del salone di rappresentanza, dove dominano gli affreschi al soffitto e gli arredi lignei intarsiati di manifattura locale che rendono questo luogo un immaginario fantasioso dove non è difficile immaginare i balli, come i pranzi ufficiali, o le feste dedicate alla nobiltà locale, una vera e propria preziosa rappresentazione della magnificenza della famiglia messa in luce dagli intarsi degli arredi e dalle tappezzerie, dal lampadario di cristallo che scende maestoso dal soffitto a illuminare tutto lo scenario.
Attigua si trova la camera da pranzo, un ambiente tipicamente arredato con mobili imponenti e di preziosa fattura, qui si servivano i pasti che provenivano dalla vicina cucina in un epoca dove l’intera gestione della stessa spesso veniva gestita dai monsù, i capo cuochi prevenienti dalla Francia che fecero la fortuna della gastronomia siciliana con la loro abilità di preparazione.
La visita prosegue nell’ultimo ambiente, quella della camera da letto padronale, un tipico esempio di arredo con mobili importanti e preziose tappezzerie alle pareti rosso granata, soffitti a cassettoni e un letto matrimoniale che caratterizza una impostazione sociale dove, come era in uso all’epoca, ogni coniuge aveva la sua camera e la vita matrimoniale. intesa come condivisione del talamo, era molto diversa e gestita da un rituale che sicuramente non ha nulla a che vedere con il nostro tempo, così come è possibile leggere tra le righe del Gattopardo dove proprio il principe di Salina accenna alla vita coniugale.
Un inteso percorso che lascia scuramente estasiati per la bellezza e la raffinatezza di un luogo che è la rappresentazione in miniatura di uno spaccato vitale di un passato che ancora oggi esiste e va messo in luce per la sua importanza sia dal punto di vista culturale ma anche sociale, che è parte della storia del nostro territorio.
Da non perdere
L’antico centro storico di Petralia Soprana;
Il salto indietro nel tempo, nell’ambiente madonita a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo;
L’elegante raffinatezza dei settecenteschi arredi nobiliari del Palazzo.
PROMOSSO DA:
L’Associazione Culturale Itinerari del Mediterraneo-ItiMed lavora nel campo della ricerca di nuove strategie di rigenerazione territoriale attraverso l’attivazione di processi di Turismo Relazionale Integrato.
L’asse portante delle attività è basato sul recupero, fisico ed identitario, degli “antichi cammini” in quanto da sempre hanno costituito la trama viva del territorio madonita.